lunedì 8 novembre 2010

La danza dei pioppi.





Pioppi cipressini in fondo al prato, alti e sottili, in fila.
Si piegano al vento traverso, tutti insieme.
No, non proprio insieme, si vede una leggera variazione nel movimento:
un’onda percorre i pioppi.

Prima è un brivido delle foglie mobilissime, brillano con scaglie luminose in mezzo;
poi fluttuano i rami lunghi e sottili, sciolti come le alghe,
quando fanno lunghe chiome nella corrente;
poi cominciano a inchinarsi i fusti , così slanciati, così eleganti ...
... e il movimento scorre come un respiro, da uno all’altro.

Così la danza dei pioppi mi rivela l’invisibile: l’aria.
L’aria che arriva, incontra gli alberi, passa, va, ritorna invisibile.
Forse prosegue e corre lontano. Forse si disperde. Non posso saperlo.
E’ fuori dal mio regno. Scompare dal mio mondo.

E in mezzo c’è onda e inchino, c’è prima e dopo.
Ed io mi fermo a guardare e mi accorgo che non vedo i pioppi “e” l’aria.
Vedo qualcosa che non è né alberi né aria, che è tutti e due, che non è una cosa, che è la danza.
.,.,,.,.,.,.,.,.,.,.

E anche danza l’ulivo giovane, proprio sotto alle mie finestre
Danza l’alito che sale dalle valli la mattina presto
quando lì sopra, da noi, sul lungo promontorio della collina,
c’è limpido sole e si vede lontano
ma giù, da una parte e dall’altra, le valli sono sparite
sotto al lago immobile della nebbia.

Ma l’ulivo comincia a danzare con le sue sensibilissime dita.
Chiarissimo, splendente. Un respiro che sale dal basso, un palpito leggerissimo
davanti al marmo verde del bosso, denso e immobile,
e ai grandi cedri, immoti.

Ma l’ulivo continua a danzare. Ora i rami che sembrano zampilli
si appoggiano sulle onde della nebbia che sale,
si allargano un po’ e ricadono molli,
e tutto l’albero, lievissimo, ondeggia.
Ora si vedono filacci di nebbia che dilagano e superano il crinale,
poi montano verso l’alto, si involano e il sole scompare.
Appaiono a tratti piccoli vortici, mulinelli di nebbia,
e l’ulivo ora saltella più veloce
e il bosso è sempre fermo ma più lucente
e adesso cominciano a danzare anche i vecchi cedri,
così alti sopra alla casa
e il loro movimento è lentissimo
e immenso.

Ecco che ancora gli alberi mi mostrano l’invisibile:
vedo l’aria che sommerge la collina e poi prende quota, verso il sole.
Vedo l’aria,
che è ovunque, che si muove incessante, che è il nostro elemento,
che è il pianeta che ci entra dentro, una volta ogni cinque battiti del cuore.
E’ proprio vero “siamo creature degli abissi,
viviamo sul fondo di un profondissimo oceano d’aria”.

Chissà quanto altro potrebbe raccontarmi la danza che io non comprendo,
che è fuori dal mio regno ...
Sì, adesso ne so di più dell’aria, c’è l’ho più presente,
vedo sempre le sue mille piccole tracce, vedo come si muove, incessante ...
Eppure lo so, io che guardo solo con gli occhi vedo una sola faccia della danza:
vedo quello che succede agli alberi quando li tocca il vento
ma non quello che succede al vento quando è toccato dagli alberi

Bisognerà provare a stringersi ad un’ albero giovane, a seguirne gli inchini ....
Bisognerà provare a danzare il vento,
stando quasi immobile proprio sul crinale
a sentire con tutta la carne, le ossa, con tutta la mente sparsa nel corpo
quello che non è né aria né albero
quello che è la Danza.

( un frammento dallo spettacolo "Sillabario della natura")

2 commenti:

  1. Quando mio marito era un bambino tagliarono i pioppi della strada dove abitava. Lui disse stupito e amareggiato :"Han tagliato tutto il vento!" Ciao!

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  2. che bella immagine, lorenza! se permettete me la annoto e sicuramente prima o poi mi tornerà fuori da qualche parte .... grazie e ciao! lorenza
    PS. ho provato ad aprire il tuo blog ma mi si blocca ... riproverò

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